0+
Anni di storia
STORIA
La Tenuta del Barone
Dalle colline che circondano il Monferrato, nel XVI secolo sorge l’Agriturismo La Tenuta del Barone. Negli anni la struttura è stata modernizzata, senza però rinunciare al fascino della tenuta storica.
In origine era una struttura militare con la classica forma a “L” che serviva per monitorare e mantenere il controllo delle valli su ogni lato.
Utilizzando grandi specchi montati, i militari avvertivano il presidio di Moncalvo in caso di attacco nemico. Verso la fine del 1500 l’edificio divenne cascina e casino di caccia del pittore Guglielmo Caccia (1568 – 1625), detto anche “Il Moncalvo”, che secondo la storia soggiornò per periodi più lunghi nella fattoria per cacciare e divertirsi vita.
Insieme ad altri artisti dell’epoca, Guglielmo Caccia fu chiamato a Torino nel 1605-1607 per decorare la galleria Palazzo Reale per conto del re Carlo Emanuele I. Dopo queste circostanze gli fu conferito il titolo di Barone, ed è il collegamento diretto con il nostro nome oggi, Tenuta del Barone.
Nel 1774 il conte e pittore Francesco Ottavio Magnocavallo si trasferì nella masseria, aggiungendo alla facciata e alle finestre mansardate i caratteristici doppi archi in stile gotico e il quadrifoglio, elemento architettonico conservato che è ancora oggi un tratto caratteristico della struttura.
L’annessa cappella del palazzo fu aggiunta nel 1860. Il 16 agosto dello stesso anno il vescovo di Casale Monferrato, monsignor Ferrè, consacrò la cappella dedicata a San Giovanni Battista. La cappella è in stile neoclassico e napoleonico con grandi colonne interne in stile dorico-corinzio.
Dopo il Magnocavallo, la proprietà è stata di proprietà di diverse famiglie prima di essere acquistata dalla famiglia Colombo nel 1988. La proprietà è stata poi oggetto di un ampio restauro e ammodernamento in linea con i 500 anni di storia della proprietà.
La struttura è stata gestita come B&B per 30 anni, prima di cambiare nuovamente proprietario. Marit Ringvoll e Gaute Gerotti Skjørestad hanno acquistato la proprietà nel 2020 e oggi gestiscono la fattoria come un invitante B&B.
L’edificio è classificato dall’Istituto Nazionale di Belle Arti ed è classificato come un significativo “sito sorvegliato” nell’area di Penango.